martedì 6 novembre 2018

RECENSIONE Ti vengo a prendere di Arianna Venturini



TRAMA


Rebecca è costretta ad una vita di sacrifici per colpa del suo passato, per colpa di sua madre che era una prostituta alcolizzata e di suo padre che era troppo impegnato per riconoscerla come figlia. Con i capelli lunghi, scuri e sempre spettinati, fa un lavoro che non le permette di mantenere la casa dove abita insieme ai nonni. Marco invece, a seicento chilometri di distanza da lei, conduce una vita da normale ragazzo universitario, si, ma con una sofferenza che lo spinge a pensare di porre fine a tutto il dolore. Un social network li fa conoscere ma senza avvicinarli mai davvero. Dopo un po’ di tempo, Rebecca trova il coraggio di scrivere a Marco. In men che non si dica, si ritrovano in stazione a cercare ogni volta di darsi quel bacio in più prima di dividersi. Quando la vita di Rebecca arriva al capolinea totale, fa scelte che la conducono a fare gli stessi errori di sua madre. Grazie all’aiuto della sua migliore amica, Marco viene a sapere di ciò che la sua fidanzata sta facendo a se stessa e molla tutto partire e andare salvarla. La ritrova però in uno stato che non si sarebbe aspettato. Alla fine se la porta via con la forza dell’amore. 


RECENSIONE 


Recensire questo libro per me è stata un po’ dura, perché non amo le storie struggenti, dove
alla protagonista ne succedono di tutti i colori, quindi se non ami il genere non riesci a
leggerlo e ad immedesimarti. Il problema non è nello stile della narrazione, infatti la lettura
risulta scorrevole, la scrittura è fluida e la terminologia usata è semplice e di impatto, l'unico
punto negativo è che l’autrice si sofferma troppo nella descrizione delle stesse situazioni.
Rebecca e una ragazza bella, semplice, fragile e molto umile, la vita le ha regalato troppi
dispiaceri, non è mai riuscita a godersi la sua giovane età, ma si sa che dopo il buio arriva
sempre la luce. Marco è un ragazzo umile, studioso con grandi valori, che purtroppo ha già
capito cosa vuol dire soffrire per amore, ma quando conosce Rebecca capisce che l'amore è
altro…





La nostra protagonista non è riuscita a conoscere la propria madre, essendo morta quando
ancora era nel suo grembo. Cresce con i nonni perché un padre non l'ha mai avuto, dopo un
po’ di anni muore anche la sua adorata nonna e lei rimane sola a badare a un nonno malato,
deve lavorare tanto per sostenere le spese della casa e della malattia del nonno, ma un giorno
Rebecca viene invitata a una festa e lì incontra Marco un suo vecchio conoscente, riaffiorano
i ricordi e anche i sentimenti che hanno dovuto entrambi mettere a tacere, cosi decidono di
frequentarsi e di viversi finalmente questa storia, ma la vita non ha ancora finito con Rebecca
che a causa dell'ennesima prova sprofonda nel dolore facendosi del male, ed è proprio
toccando il fondo che capisce quanto sia caduta in basso, ma grazie a una notizia inaspettata

e all'amore del suo Marco, Rebecca finalmente ricomincia a vivere…






La storia di per sé è molto triste e sicuramente vi strapperà qualche lacrime, ma ho trovato
inappropriato che l’autrice abbia aggiunto un breve racconto che non c'entrava niente con la
storia, andando a toccare un tasto molto delicato ai giorni nostri... 


MARA



                                










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