SCHEDA
“JORDAN+APRIL”
Titolo:
"Jordan+April"
Autore:
Anita S.
Editore:
Butterfly Edizioni
Genere:
Erotic romance
Formati
disponibili: ebook 2.99 (inizialmente in offerta a
0,99)
Data
uscita: 30 novembre 2018
Autrice
disponibile per eventuali interviste
Sinossi:
Jordan Dubois è un professore universitario segnato da
un matrimonio finito in tragedia. È deciso a non lasciare spiragli al suo cuore
per paura di essere ferito di nuovo. Nessuna illusione, nessun coinvolgimento e
nessun dolore.
April Spector è una studentessa di giornalismo che sta
cercando di scappare da una vita che le va stretta e da un padre che la
soffoca. Si incontrano una sera per caso e condividono un momento di sfrenata e
intensa passione, alimentata dal fatto di essere due perfetti sconosciuti.
Nessuno dei due immagina che il destino ha in mente di farli incontrare ancora,
nella stessa aula e nello stesso palazzo.
“Jordan+April” è il suo
primo romanzo. Inizialmente auto pubblicato su Amazon, ora arriva ai lettori in
questa nuova versione targata “Butterfly Edizioni”. La stessa casa editrice ne
pubblicherà anche il sequel. Ha all’attivo altri due romanzi: “You are my
Superhero” e “Ricordati di me”, entrambi disponibili sulla piattaforma Amazon
in versione ebook e cartacea.
ELENCO
DELLE OPERE:
“You are my Superhero”
(14.02.2018) LINK ACQUISTO: https://amzn.to/2CwMZcT
Dopo aver scoperto la relazione tra
la sorella e il suo fidanzato, a pochi giorni dalle nozze, la 24enne Rain Reed
decide di lasciarsi la sua vita alle spalle e fuggire. Dalla campagna inglese
arriva a Edimburgo, dove tenta di rimettere insieme i pezzi della sua vita. Tre
anni dopo, gli occhi azzurri di uno sconosciuto incontrato per caso in libreria
rimetteranno tutto in discussione. Ma Rain sarà pronta a lasciarsi andare di
nuovo all'amore? Il suo sarà un percorso di rinascita tra le ferite del
passato, le piccole complicazioni del presente, unicorni dalla criniera rosa e
il suo personale supereroe pronto a tutto per salvarla.
Edoardo è un giovane architetto, ha
tutta la vita davanti per realizzarsi e vivere la sua storia d’amore con
Giulia. O almeno questo è ciò che crede, fino a quando un incidente stradale
non spezza a metà il filo sottile della sua vita.
Giulia ha solo Edoardo a fargli da scudo contro il mondo. E quando il destino decide di portarglielo via all’improvviso quel mondo le crolla addosso, tutto diventa più pesante, oscuro e fragile. Un percorso in salita, quello di Giulia, fatto solo di lacrime e ricordi, di un dolore devastante che la costringe ad arrancare un passo alla volta per continuare a vivere al meglio delle sue possibilità. Ma non può rinunciare a portarlo a termine, perché Edoardo le ha sempre chiesto solo una cosa: “Ricordati di me”.
Una storia d’amore profonda, raccontata dalla doppia voce di Edoardo e Giulia, in un intreccio tra passato e presente, tra ciò che è stato e ciò che non potrà più essere.
Giulia ha solo Edoardo a fargli da scudo contro il mondo. E quando il destino decide di portarglielo via all’improvviso quel mondo le crolla addosso, tutto diventa più pesante, oscuro e fragile. Un percorso in salita, quello di Giulia, fatto solo di lacrime e ricordi, di un dolore devastante che la costringe ad arrancare un passo alla volta per continuare a vivere al meglio delle sue possibilità. Ma non può rinunciare a portarlo a termine, perché Edoardo le ha sempre chiesto solo una cosa: “Ricordati di me”.
Una storia d’amore profonda, raccontata dalla doppia voce di Edoardo e Giulia, in un intreccio tra passato e presente, tra ciò che è stato e ciò che non potrà più essere.
ESTRATTI:
1
Si inumidisce le labbra, provocandomi un fremito
doloroso all’altezza dell’inguine.
«Non fare così», sibilo, in preda allo sconforto,
passandomi una mano nei capelli.
«Così come?», chiede ridacchiando, senza smettere di
fissarmi negli occhi.
Sbuffo, guardandomi attorno. So che devo parlarle, ma
questo non è di certo il posto più adatto.
«Possiamo parlare per un attimo da soli? Nel mio
ufficio?», le chiedo, mettendomi in spalla la tracolla e aspettando il suo
cenno d’assenso prima di incamminarmi e farle strada.
Fa qualche passo in avanti e si ferma al centro della
stanza. Chiudo la porta e mi avvio nella semi oscurità per aprire le tende
spesse e scure. La sua mano, però, afferra la mia quando le passo accanto,
fermandomi a metà del mio percorso. Mi irrigidisco istintivamente e mi volto
per guardarla negli occhi quel tanto che mi è permesso dal buio. Anche lei mi
guarda, mentre le sue dita esili si intrecciano alle mie. Resto rigido come uno
stoccafisso, ma April colma la distanza tra noi e avvicina il suo corpo caldo
al mio. Sento la mia erezione pulsare forte, premere contro la stoffa rigida
dei jeans. Si solleva sulle punte dei piedi e avvicina le sue labbra alle mie,
senza toccarle, restando in attesa che sia io a fare il passo successivo e appropriarmi
della sua bocca e del suo sapore.
I miei occhi accarezzano la curva sinuosa delle sue
labbra dischiuse. Mi avvicino quasi impercettibilmente, mentre nella mia testa
vorticano le immagini di quella stessa bocca che percorre il mio corpo. Gliela
sfioro con la mia, con un movimento leggero e quasi impalpabile.
«Non posso», sussurro, poggiando la fronte contro la
sua.
Le stringo forte le dita intrecciate alle mie, facendo
un passo indietro per poi scioglierle dalla sua presa. Nel silenzio assordante
che ci circonda riesco a percepire solo i nostri respiri accelerati e il
battito dei nostri cuori.
«Ieri sera non ti sei fatto troppi problemi», ribatte
lei con una smorfia.
«Ieri sera non eri una mia studentessa», sussurro,
mentre distolgo lo sguardo dal suo.
2
«April…», sussurro. «Avevi detto che non mi avresti
più provocato in questo modo».
«È irrilevante, non trovi? Tu sei nudo, io sono nuda»,
ribatte stringendosi nelle spalle.
«Tu hai ancora la mia camicia in verità», replico con
una smorfia.
I suoi grandi occhi castani mi fissano con aria di
sfida. Solleva le mani e scosta la stoffa dalle spalle, lasciandola scivolare
via lentamente.
«Ora non più», dice con un filo di voce.
E io non resisto oltre. Allungo una mano e la afferro,
attirandola nella doccia. Le mie dita si insinuano nei suoi capelli scuri e i
nostri respiri sono l’unico rumore oltre all’acqua che scorre. La bacio a fondo
e la mia lingua scivola contro la sua, mentre i nostri corpi nudi aderiscono.
3.
«Ho una maledetta voglia di baciarti», mormoro.
Si zittisce di colpo. I suoi occhi sono ancora più
scuri, sgranati, attenti a ogni mia minima mossa. Mi guarda famelica.
«Ho voglia di baciarti. Voglio assaggiare il tuo
corpo. Perdermici per ore».
4.
«Potrei dirti che ti ho vista da lontano, che mi
sembra di conoscerti, che forse ci siamo visti da qualche parte. Ma quello che
ti serve sapere è che mi chiamo Jordan e ho un’insana voglia di scoparti contro
il muro del bagno delle donne e farti urlare come non hai mai urlato in vita
tua».
Ho imparato da tempo che non vale la pena perdersi in
chiacchiere. Non cerco storie, non voglio relazioni. Julie è stata un chiodo
piantato dritto nel mio petto e non ha lasciato molto spazio per altre persone.
Non voglio passarci di nuovo. Quindi se una donna ci sta, bene. Altrimenti
passo alla prossima. Nessuna illusione, aspettativa o delusione. Nessun dolore.
Dritti al punto.
La brunetta di fronte a me deglutisce, evidentemente
colta alla sprovvista. Eppure non riesce a nascondere l’improvviso dilatarsi
delle pupille e il repentino cambio del suo respiro. Mi fissa sorpresa, quasi
divertita, e sono pronto a scommettere che se infilassi una mano nelle sue
mutandine ci troverei un lago in questo momento.
Un’inaspettata scarica di desiderio mi attraversa,
facendomi tendere il membro sotto la stoffa dei jeans. Si appoggia con i gomiti
al bancone dietro di lei, portando la testa di lato e offrendomi una visuale
completa della pelle perfetta del lato sinistro del suo collo.
«Perché non qui, allora?», domanda, bagnandosi le
labbra.
Mi avvicino di un passo, posizionando le mie mani ai
lati dei suoi gomiti e facendo aderire i nostri corpi. Il membro eretto svetta
contro il suo stomaco.
Quando i suoi occhi si spalancano leggermente, le
rivolgo un ghigno soddisfatto.
Inalo il suo profumo fruttato, giovane e fresco, che
sembra l’esatto ritratto di colei che lo indossa. Avvicino piano le labbra al
suo collo, depositandole un casto bacio proprio sotto l’orecchio. Con la punta
della lingua risalgo lentamente ad accarezzarle il lobo, poi lo afferro tra i
denti e lo tiro piano verso di me. Un visibile fremito la scuote. Mollo la
presa e sorrido contro la sua pelle.
«Perché qui non posso farti urlare come voglio»,
sussurro, la voce spezzata dall’eccitazione improvvisa.
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