Oggi partecipiamo al Review Party del romanzo "Boccioli di rose" di Maria Cristina Pizzuto edito da Policromia. La copia ci è stata gentilmente fornita dalla CE.
SINOSSI
Il libro presenta la vita interpretata dagli occhi
di una ragazza anoressica, sotto molteplici aspetti della quotidianità. Si
alternano stralci di riflessioni, pensieri, emozioni, e paragrafi in cui lei
descrive come uscire da quei meccanismi della mente, e dunque, con l’andar del
tempo, in che modo venire fuori dal tunnel dell’anoressia.
RECENSIONE
Il libro di cui vi parlo questa volta s’intitola
Boccioli di Rose" di Maria Cristina
Pizzuto ed è un diario autobiografico che ci fa scoprire i pensieri di una
ragazza anoressica.
Questo tema delicatissimo e molto attuale, viene
affrontato sotto una luce diversa rispetto ai molti clichè sulla malattia. Nasce dal bisogno della
protagonista di rendersi visibile agli occhi di tutti, sperando di essere amata
e compresa.
Quando la realtà non corrisponde a quello che
realmente siamo, sentiamo che
l’appartenenza alla quotidianità è solo una speranza. In quel preciso momento,
consapevoli della necessità di una dovuta sopravvivenza, ci rifugiamo in un mondo interiore capace di
trasportarci in una dimensione dove il nostro animo si placa. Questo posto diventa il rifugio dove la
protagonista della nostra storia vive in
maniera esasperata e toccante.
Viaggiare nel suo animo vuol dire affrontare i
mostri interiori che fanno parte di tutti noi e farli affiorare, vuol dire
guardare a quella parte profonda che ci
sfugge, ma soprattutto questo cammino, fa emergere il suo bisogno che è anche
il nostro di essere amati e accettati, incondizionatamente.
Devo riconoscere che questo romanzo breve ha molti
contenuti profondi da trasmettere e che è scritto molto bene. La mia
perplessità nasce dal linguaggio che personalmente, ho recepito come
forzatamente aulico e ridondante. Questo appesantisce un po’ la lettura e rende
un messaggio così importante e profondo meno fruibile ai più.
Vi lascio con un pensiero tratto dalla nota
introduttiva del romanzo che racchiude l’intento per cui è stato scritto.
“… la vita è
degna di essere vissuta, anche quando tutto sembra crollare e la morte si erge
come ancora di salvezza. I Boccioli sono metafora degli stralci di emozioni e
inquietudini che vengono a galla, ancora immaturi, per poter poi diventare un
bellissimo fiore, in questo caso la Rosa.
L’ho scelta per la delicatezza degli argomenti
trattati, e perché l’anima di ognuno è un delicato fiore che deve essere amato,
curato e coltivato con cura, giorno dopo giorno, per poterlo ammirare in tutta
la sua bellezza.”
Alla prossima lettura da Rosanna
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