TRAMA
Dopo Whispering Cliffs, Jordan e Moses hanno
intrapreso strade diverse, ma nessuno dei due ha mai veramente dimenticato
l’altro.
Al torneo di Dubai, il destino li fa incrociare
nuovamente e i due si ritrovano così a riprendere ciò che avevano interrotto.
Ma entrambi hanno i propri demoni da combattere.
Jordan si trascina una serie di problemi fisici e
psicologici ereditati dalla madre cocainomane e alcolizzata.
Moses invece è bisessuale e la cosa lo destabilizza
da sempre. Si sente infatti indefinito, una massa confusa di istinti sessuali
che già in passato lo ha spinto a rifugiarsi nell'alcol.
Riusciranno, assieme, a trovare una propria
definizione?
RECENSIONE
Il libro di cui vi parlo
oggi è Buca in uno di Cristina Bruni ed è il terzo volume della serie 18 buche.
Inizio subito con lo
specificare che questo romanzo è un autoconclusivo pur facendo parte di una
serie perché grazie a dei flashback riviviamo le tappe dell’incontro dei nostri
protagonisti negli altri romanzi della serie.
Jordan Simons è un dolcissimo 21 enne la cui vita è
fortemente segnata dal suo rapporto con la madre e dall’assenza di una figura
paterna. La madre per colpa della sua dipendenza crack e dell’alcool è stata
incapace di prendersi cura del figlio, per cui è passato da una famiglia
affidataria all’altra fin quando non si è mantenuto da solo. Questo però non ha
impedito comunque la nascita di un legame affettivo con questa donna da parte di
Jordan e non ha mai smesso di prendersene cura anche adesso che è ricoverata in
una clinica per malati psichiatrici. Tutto ciò ha avuto forti ripercussioni su
di lui al punto da renderlo insonne fino ad avere allucinazioni, oltre ad avere
una grande disistima di se, sentendosi sempre inadatto e inadeguato. Anche i
primi rapporti con altri uomini sono sfuggenti avventure come quella del suo primo
approccio con Moses.
Al torneo di Whispering Cliffs Jordan faceva da caddie a
Moses e ci mise poco ad infatuarsi del golfista e, dopo un approccio appassionato
tra i due Moses lo licenzia e Jordan scopre che
lui aveva trascorso la notte con un altro uomo.
Ne
aveva passate tante nella vita, ma mai si era sentito così in difetto. Nemmeno
con tutte quelle famiglie che lo avevano preso in affidamento solo per ricevere
i sussidi economici e che lo avevano scaricato non appena si erano rese conto
di come il gioco non valesse la candela, di quanti problemi avesse. Poi era
seguito un match da inferno sul campo da golf e infine il licenziamento. Era
stato “pesato, misurato e trovato mancante”.
Moses Fawleton
un golfista di origini hawaiane da sempre follemente attratto dal contrasto
dato dalla forte mascolinità di Jordan e quei tratti così delicati da essere
quasi femminili. Ed è proprio questo
l’origine dei problemi di Moses la sua bisessualità. Lui è da sempre attratto
indistintamente da uomini e da donne e ciò lo fa disperare al punto di avere
una bisfobia che lo porta alla non accettazione di sé. Questa mancanza di definizione
lo fa sentire talmente confuso e inadatto che lo porta ad avere seri problemi
di alcolismo.
Jordan e Moses si ritrovano al torneo di Dubai. In
quella settimana tutto quello che fino ad allora li aveva tenuti lontani
riemerge prepotentemente facendo riaffiorare la potente attrazione tra di
loro. Riusciranno due anime spezzate a
essere una anima completa stando insieme? Si se entrambi potranno fidarsi fino
in fondo l’uno dell’altro e accetteranno di essere aiutati.
Questi due uomini sono di una dolcezza e di una
passionalità unica insieme e vi prenderanno il cuore fino a commuovervi per il
loro immenso amore. La prima volta che faranno l’amore vi scioglierete anche
voi con loro perché il tutto è descritto da brivido. Amerete la fragilità di Jordan verso di sé,
ma anche la sua forza di amare e accettare gli altri incondizionatamente. Una menzione speciale merita Henry Whitman un
mentore che prende a cuore questi due uomini e dà a loro un aiuto speciale.
Alla prossima lettura da Rosanna.
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