Benvenuti a tutti, finalmente si parla dei due
“esclusi” di Fairhope, Michael e Cassie, e sì diciamo subito che sono i
protagonisti che a me personalmente hanno fatto più rabbia e tenerezza, rabbia perché sono state emarginati ed etichettati
senza motivo, tenerezza perché avevano tanto da dare e in pochi lo hanno
compreso, non me ne voglia Kevin “il mio portatore sano di pene” e passiamo
subito alle domande dove se anche gli altri volessero partecipare sono ben accetti.
Partiamo dal vostro primo incontro, cosa avete
pensato l’uno dell’altra?
Cassie:
«Che era bello, ma un cafone di prima categoria!»
Micheal
ammicca: «Che era bellissima, ma troppo suscettibile. Per fortuna abbiamo
entrambi avuto modo di ricrederci.»
Siete
cresciuti a Fairhope, ma vi siete conosciuti a New York. Prima a quella festa,
poi all’università con Colin e infine al The Cock, dove Micheal lavorava come
barman. Cosa ha fatto scattare l’attrazione tra voi? Ricordate un dettaglio o
un momento particolare in cui avete pensato: deve essere mio/a?
Cassie
gli dà uno scappellotto: «Non essere volgare, Micheal! Comunque, io credo di
aver sentito subito un’attrazione nei suoi confronti, perché insomma, guardalo…
Però non volevo prendere un’altra cantonata… Ma quando mi ha mandato quel
drink, non lo so, mi ha intrigato. Per non parlare di quella maglietta a rete… »
Micheal strizza l’occhio: «Ce l’ho ancora, ogni tanto
la metto per farla felice.»
Una domanda che mi frulla per la testa è: perché
quel letto?
Micheal
fa spallucce: «Era grande, comodo e con le lenzuola pulite, in più, sapevo che
Sam avrebbe dato in escandescenza appena se ne sarebbe resa conto, anche se ovviamente
non potevo immaginare che l’avrebbe presa tanto male… Ma in fondo doveva andare
così, diversamente forse adesso non saremmo qui.»
Cassie:
«Spiegati meglio.»
Micheal:
«Beh, magari sarebbe finita lì. Invece mi ha sbattuto fuori e sono venuto da te…»
Cassie:
«Ti rendi conto di cosa stai dicendo?»
Micheal:
«Ehm… Forse no. Cancella tutto, okay? Volevo semplicemente dire che era destino
che andasse così perché io e te eravamo destinati a stare insieme, okay
scheggia?»
Cassie
fa una smorfia imbronciata: «Ti sei salvato in corner.»
Lui
le bacia una spalla.
Visto
che siamo in tema, approfondiamo l’argomento, vi va?
Che tipo di sesso preferite? Qual è stata la posizione più strana che avete
provato?
Cassie
arrossisce: «Ma non siamo tipo in fascia protetta o qualcosa del genere?»
Micheal
fa un ampio sorriso malizioso: «Non fare la timida, scheggia… Tanto chi ha
letto la nostra storia sa che sei una porcellina.»
Ora
Cassie è paonazza e si nasconde il viso tra le mani mentre Micheal si sfrega le
mani: «Va bene, parlo io. Il sesso è bello sempre, ma noi lo preferiamo sporco
e rude. Belle le candele, le coccole e tutte quelle cavolate, ma niente di
paragonabile a strapparsi i vestiti di dosso e farlo dove capita, travolti dal
momento, bisbigliandosi porcherie all’orecchio.»
Cassie
farfuglia imbarazzata: «Mio Dio, Micheal.»
Micheal
afferma: «Questa è una cosa che dice spesso in quei momenti…» Beccandosi un
altro scappellotto. «Ahia! Come sei manesca oggi… » Si alza, allontanandosi da
Cassie. «La posizione più strana? La cariola, anche se più che strana direi
scomoda. Tesoro ricordi?»
Cassie:
«Possiamo cambiare argomento, per favore?»
Okay,
torniamo su un terreno meno caldo… Siete gelosi l’uno dell’altra?
Micheal e Cassie: «Tantissimo.»
Quindi non fareste mai una cosa a tre?
Cassie:
«Assolutamente no.»
Micheal
esita un momento: «Io, lei e un’altra?»
Cassie
gli lancia un’occhiata omicida.
Micheal:
«Assolutamente no.»
Qual è il momento più brutto che ricordate?
Micheal:
«C’è l’imbarazzo della scelta… Ma credo che il peggiore sia stato quando ho
visto Colin in ospedale… Non lo dimenticherò mai.»
Cassie
annuisce: «Più che un momento, parlerei di giorni. Sono stati i più brutti
della nostra vita.»
Micheal:
«Sì, è così.»
Quanto
avete odiato Scarlett??
Cassie
lo interrompe e bisbiglia: «Occhio a quello che dici, potrebbe vendicarsi, sai
quanto è suscettibile…»
Micheal
esita un secondo: «Dicevo… ehm… mah, forse 5…» guarda Cassie che scuote la
testa.
«Ma
neanche. Diciamo che odiare è una parola un po’ troppo forte.» Cassie annuisce.
Cassie:
«Non potremmo mai odiare la persona che ci ha creati e poi uniti, anche se
ovviamente poteva essere un po’ melodrammatica, ecco. »
Entrambi
si guardano preoccupati.
A tu per tu con la vostra autrice, cosa le direste?
Micheal
borbotta: «Che non avrebbe mai dovuto smettere lo xanax…» Cassie gli dà una
gomitata tra le costole e lui sussulta. «Oddio, l’ho detto ad alta voce?» Lei annuisce,
lui ridacchia impacciato.
«Ovviamente
scherzavo! Lei non ha mai… Comunque…» si schiarisce la voce «Di sicuro la
ringrazierei per avermi dato questo corpo da sballo, poi per aver creato la
donna perfetta per me… Per avermi dato la possibilità di conoscere l’amore,
quello vero… E per non aver ucciso nessuno, alla fine.»
Cassie
lo guarda con gli occhi a cuoricino: «Anche io la ringrazierei per tutte queste
cose… Poi per avermi ridato le mie amiche. Per aver riempito la mia vita di
persone che amo e mi amano.»
Fantastico!
Ultima domanda, Cassie me lo lasceresti un paio di mesi??
Scherzo,
come vi vedete tra 2 anni?
Cassie guarda male l’intervistatrice, poi prende un
bel respiro: «Tra due anni? Mi vedo laureata, con un bel lavoro che mi faccia
sentire appagata e felice come in questo momento, se non di più.»
Micheal la guarda intensamente: «Io mi vedo uguale,
sempre arrapato e innamorato, felice della mia vita e della mia meravigliosa
famiglia, che magari nel frattempo potrebbe anche essersi allargata...»
Cassie: «Ehi, vacci piano bello! Prima laurea e
lavoro, poi si vedrà…»
Micheal le fa l’occhiolino: «Okay, scheggia, si
vedrà.»
Micheal non sembra convinto, ma noi abbiamo finito.
È stato davvero un piacere fare due chiacchiere con voi e speriamo di risentire
parlare di voi in futuro!
Cassie: «Grazie, è stato piacere anche per noi!»
Micheal: «Alla prossima!»
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