domenica 24 marzo 2019

RECENSIONE Kage di Maris Black




SINOSSI

Mi chiamo Jamie Atwood e ho un problema di dipendenza. Non ho mai pensato che avrei detto una cosa del genere. Non ho mai avuto problemi di eccessivo attaccamento a qualcosa nella mia vita. Provengo da una perfetta famiglia della classe media, ho frequentato delle buone scuole e avevo una fidanzata molto carina che faceva la cheerleader… ma la verità è che nulla mi ha mai colpito davvero. Allora come ha fatto un ragazzo come me a diventare dipendente da qualcosa?

Ho conosciuto Michael Kage.
Kage è un lottatore di Arti Marziali Miste, MMA. Uno di quelli famosi. Mi piace pensare di averlo aiutato a intraprendere quella strada.
È bello da morire, e il suo aspetto e il suo talento potrebbero competere con qualunque star del cinema. Allora perché ha avuto bisogno di assumere me come addetto stampa? Semplice. C’è un lato oscuro dentro di lui, una sorta di buco nero così profondo che potrebbe ingoiare lui, me e chiunque conosciamo, che non è l’ideale per gli affari. 
La prima volta che l’ho incontrato, mi sono sentito subito attratto da lui. Penso che la dipendenza sia iniziata proprio in quel momento. E anche se avessi saputo quello che so adesso, mi sarei comunque innamorato di lui. Come avrei potuto fare diversamente?
Per me, Kage è tutto.



RECENSIONE

Mi sono un po’ seccata a essere quella che prende le parti di questa o quell’autrice, purtroppo mi ci vedo costretta anche con Maris Black, ma ciò dovuto sempre e solo alle lettrici, ai lettori. Non vi piacciono gli M/M, allora basta, smettetela di leggerli, non amate questo genere evitatelo, le autrici quasi sempre sono chiare e schiette nelle loro sinossi per cui sapete da subito su cosa sarà incentrata la storia,
Detto questo passo a scandagliare i nostri protagonisti, parlo di Jamie e di Kage, il primo è un laureando con grosse possibilità per il proprio futuro, il secondo è soprannominato THE MACHINE.
Due uomini diversi, con vite differenti, che vivono la loro vita giorno dopo giorno in modi completamente dissimili.

«Provi delle sensazioni quando sei vicino ai lottatori. Vederli proprio di fronte a te porta tutto su un livello differente. Riesci a sentire la paura e l’eccitazione, lo scorrere dell’adrenalina, l’odore del sudore, la forza dei pugni e lo spezzarsi delle ossa. Sei in grado di capire se quella persona è sicura di sé o spaventata a morte.»

L’unica cosa che non si evince dalla sinossi è che non andrete a leggere un autoconclusivo, no la storia di Kage è una trilogia e il primo volume è tutto centrato dal pov di Jamie.
È  vero che non sempre le trilogie sono ben viste, ma se una  storia è ben strutturata, ben descritta non penso ci siano difficoltà ad attendere il secondo volume e poi il terzo per vedere Maris Black dove ci condurrà e cosa ci regalerà alla fine dei nostri intrepidi protagonisti.

«Non c’è nulla di male nel desiderarmi, Jamie. Anch’io ti voglio. Smettila di inventare scuse, lasciati andare e basta.»

Le descrizioni fisiche sono ben dettagliate, ma non sto qui a scriverne i particolari perché la bellezza della lettura sta proprio nello scoprire il tutto parola dopo parola, riga dopo riga, pagina dopo pagina.
Se desiderate vivere le diverse sfumature che attorniano il sentimento che va via via crescendo tra Jamie e Kage, allora vi consiglio di non perdere questa storia, io sono soddisfatta perché l’autrice è stata capace di tenermi sempre in allerta fino alla fine e adesso sono più che ansiosa nell’attesa del secondo volume.

Grazie per l’attenzione, alla prossima
Asiul Anaid








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