lunedì 19 novembre 2018

RECENSIONE Non lasciarmi mai più di Leda Moore




TRAMA




Ricky e Gaia si ritrovano dopo tre lunghi anni di lontananza, la passione li travolge insieme all’amore acerbo che li aveva uniti nel passato. Ma adesso, più consapevoli di loro stessi e di ciò che provano, si lasciano andare l’uno all’altra, dimenticandosi gli errori commessi e iniziando a progettare il loro futuro insieme, nonostante le gelosie che tentano di reprimere, per far sì che la loro relazione arrivi al fatidico Sì. Ma ci sono ombre nel passato che nessuno dei due avrebbe mai immaginato. La morte prematura di Lucia, la madre di Ricky, fa emergere un segreto da lei custodito a lungo e che coinvolge le loro famiglie. 
Gaia si ritroverà a fare i conti con qualcosa di sconvolgente, che metterà a dura prova il suo amore quasi ossessivo nei confronti di Ricky. Ma il giovane medico non è intenzionato a rinunciare alla donna che ama, ed è disposto a tutto pur di non essere lasciato da lei ancora una volta. 
Non lasciarmi mai più è il sequel di L’amore che non so gestire. Una duologia che indaga la psiche dei due protagonisti e il peso che il passato ha nelle loro vite.

RECENSIONE


Salve a tutte/i voi e bentrovati. Allora, cosa avete provato nel leggere “l ’amore che non so gestire” di Leda Moore?
Ahi!!!! io quello che ho sentito, quello che mi ha scosso ed emozionato, l’ho riversato nella precedente recensione, ma adesso mi trovo qui in balìa di altre sensazioni, dolorose, inimmaginabili, crudeli, che mi hanno stravolto, mi hanno portato a pensare, molto spesso, come possono esserci nel mondo persone così malate, crudeli, menefreghiste? Se nel primo volume avete avuto delle perplessità sul modo di fare dei protagonisti, col secondo, Leda continua a destabilizzarci e a fomentare avversione verso alcuni di essi. L’affermo senza se e senza ma che ce n’è stato uno che ho odiato nel primo e avrei voluto uccidere, quanto prima, nel secondo. Non so voi, ma io la vedo così.
Ogni volta che leggo di Leda so di aver bisogno di essere calma, guardare oltre, metabolizzare il tutto e poi solo alla fine esternare l’uragano di emozioni che mi suscita.





Ricky è quell’uragano, lo odierete e l’amerete in ugual misura, piangerete e vi dispererete per Gaia, avrete un occhio di riguardo per i padri dei nostri protagonisti, e… stop, mi fermo qua. Il bello di leggere sta proprio in questo, addentrarsi all’interno della storia, lasciarsi sconvolgere dagli eventi e, alla fine, dove è possibile trovare quel conforto tanto anelato.
Dalla prima volta che mi sono trovata tra le mani un lavoro di Leda, sono sempre stata affascinata e avvinta dalla sua scrittura, ho avuto l’onore di conoscerla a Milano e, nonostante, la sua semplicità è una donna di carattere, forte che mette nelle sue storie tutta la sua passione, il suo amore per la scrittura e la determinazione che fanno di lei quella che è, una donna capace di regalare forti emozioni e tenerti avvinta fino alla fine.
Ogni parola scava a fondo nel cuore. Ogni espressione è tristezza, dolore.
«Gaia» mi chiama mentre cammino. «Dimmi.» Mi giro a guardarlo. Sembra triste. «Chiedimi qual è il mio più grande desiderio.» «Qual è, Ricky?» «Smettere di amarti.» Lo fisso addolorata. «Vuoi sapere il mio?» «Sì.» «Che tu non smetta mai di amarmi.»


Ogni protagonista è passione, lussuria, amore.
Mi sento confusa, vedo gli angeli e i diavoletti vestiti in bianco e nero che ballano felici nel paradiso terrestre. E lì capisco. Comprendo che Ricky rappresenta la mia perversione e la mia purezza, che è la parte bianca che ancora conservo quando mi sento persa e inadeguata e che trova la sua collocazione nei suoi dolcissimi abbracci, e la parte nera, quella che desidera dare il via libera alle sue più focose perversioni.
Quando si decide di dedicare del tempo alla lettura, non sai mai a cosa vai incontro, allora se non vuoi rimanere deluso, non vuoi affliggerti, devi puntare in alto, e per quell’altro, io intendo, buttarmi a capofitto in storie che ti creano ulcere, lacrime, urla, ma che ti riempiono di soddisfazioni e di emozioni vere.
Questo è per me lo stile di Leda Moore, questi sono i sentimenti che provocano ogni sua storia. Questo è… “Non lasciarmi mai più”. Io ve lo consiglio, voi fate la vostra scelta.
A Leda va il mio grazie per averci dato un altro piccolo gioiello, che ha tanto da insegnarci e tanto da cui imparare.
A voi dico grazie per l’attenzione e con un sussurro di Ricky vi saluto.
«Guardami» soffio sulle sue labbra. «Non ti liberai ancora una volta di me.»
Buona lettura e alla prossima
Asiul Anaid





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